Tutto iniziò a Calcutta…

Era l’estate del 2008 quando mi recai per la prima volta a Calcutta, in India, con il desiderio di fare volontariato nei centri fondati da Madre Teresa. Rimasi scioccato dall’esperienza. Un autentico trauma colpì la mia anima nel vedere tanta povertà, tanta sofferenza, tanta ingiustizia. Quei giorni furono accompagnati inoltre dalla lettura di un libro della santa, “Sii la mia luce”. Tutto insieme cambiò la mia vita. In un momento di prova interiore, in cui il mio sacerdozio lottava per galleggiare tra le onde di una forte tempesta, quel mese di agosto nella capitale del West Bengal mi stravolge completamente e mi aprì le porte ad una nuova visione della mia consacrazione a Dio.
Passai due anni immerso nel discernimento, nella preghiera, nella riflessione e nell’ascolto, cercando di reagire allo shock indiano affinché non diventasse una parentesi e nient’altro. Mi chiedevo come vincere l’indifferenza di fronte ad una realtà che si era presentata all’improvviso con una violenza inaudita nella mia vita e, che allo stesso tempo, era stata terapeutica per la mia vocazione. Cosa desiderava Dio da me e perché aveva voluto che io sperimentassi tutto ciò? Arrivò la risposta da parte del Signore e dei miei superiori: ero chiamato a vivere, con particolare dedizione, da quel momento in poi, quella parte del carisma apostolico dei Legionari di Cristo che fa riferimento a servire i poveri.
Così, l’8 dicembre del 2010, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, iniziai questa nuova avventura. Il primo passo fu la creazione, insieme ad alcuni amici, dell’associazione VIDA (Volunteers for International Development Associated) per aiutare i poveri dell’India. Così avremmo potuto raccogliere fondi per sostenere quei missionari che tutta la giornata, tutto l’anno e tutta la vita, si dedicavano sul posto ad aiutare i moribondi, i lebbrosi, gli abbandonati, i malati, i più poveri. Inoltre, avremmo potuto condividere l’esperienza vissuta più efficacemente e avremmo coinvolto anche altre persone ad andare in India a vivere l’esperienza del volontariato. Pian piano è stata costruita una realtà che oggi, dopo appena dieci anni, ha aiutato circa 20.000 persone, la maggior parte bambini, giovani e donne, in quattro diverse aree geografiche del Paese asiatico, sviluppando quasi sessanta progetti in favore di trentaquattro organizzazioni umanitarie che operano in situ.
Dio però aveva ancora altri programmi segreti da svelare… Pochi mesi dopo la creazione di VIDA un amico messicano mi manifestò il suo desiderio di fare qualcosa di simile nel suo Paese. Non ci pensai troppo questa volta.
Il 28 ottobre 2011 demmo inizio alla VIS Foundation (Villaggio for International Solidarity) per aiutare i poveri in altre parti del mondo e non soltanto in India. Da quel momento la fondazione iniziò a operare in America Latina, in altre nazioni asiatiche, in Africa e perfino in Europa. Oggi siamo presenti in 20 Paesi di 4 continenti e abbiamo portato avanti 170 progetti in favore di 600 organizzazioni solidali che s’impegnano al servizio di circa 100.000 bisognosi, soprattutto in ambito educativo, ma anche nell’accoglienza, la nutrizione e la salute. Nelle nostre pagine web: www.it.visfoundation.org e www.vida-ong.org ci sono informazioni più dettagliate sulla nostra missione e sul nostro impegno al servizio degli ultimi.
Il Signore è stato buono con me. Affidandomi questa missione, che mi ha riempito la vita di senso, ha ridato freschezza al mio sacerdozio. Soprattutto si è servito di me per confortare e per venire incontro alle sofferenze di tanti Suoi figli amati di cui parla nel Vangelo di Matteo, capitolo 25: “perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, perché ho avuto sete e mi avete dato da bere, perché ero nudo e mi avete vestito, ero malato e siete venuti a visitarmi…” La Sua Provvidenza ha accompagnato passo dopo passo la realizzazione di questa opera che è Sua, del Suo Sacro Cuore. Io e tutti coloro che sono convolti in questo progetto (che ormai sono centinaia e migliaia di persone di buona volontà) non siamo altro che strumenti del Suo amore, per rendere presente la Sua misericordia e tenerezza in quei angoli del pianeta dove l’egoismo umano ha provocato miseria e dolore.

La gioia che sperimento dentro di me quando vedo sorridere i bambini che sosteniamo e leggo nei loro occhi la fiamma della speranza che abbiamo acceso; la gioia che mi dona vedere la felicità dei volontari quando scoprono un modo nuovo di vivere; la gioia che sento nel cuore quando alzo gli occhi per contemplare ciò che è stato possibile fare in questi anni… questa gioia è immensa. E tornano alla mia memoria con trepidazione i ricordi di quei primi istanti a Calcutta, di quelle righe di Madre Teresa lette nell’albergo durante la missione, di quei momenti di preghiera in cui chiedevo a Dio delle risposte, luce, pace. E mi commuovo nel costatare l’azione di Dio nel cuore degli uomini e nel corso della storia. Gesù bussa, chiama, invita… A noi tocca, nonostante le nostre debolezze, lasciare che Lui entri e scriva la Sua storia, costruisca il Suo Regno, compia miracoli. Solo con Lui, in Lui e per Lui vale la pena vivere.

Padre Miguel Cavallé Puig, L.C., Catania

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