Che cosa è essenziale nella vita di una coppia?
Vanna racconta l’esperienza del rinnovamento matrimoniale, organizzato dal Regnum Christi di Busto Arsizio
La comunicazione all’interno della coppia di sposi è stato il tema dell’ultimo incontro di rinnovamento matrimoniale di quest’anno, promosso dal Regnum Christi di Busto Arsizio (VA) nell’ambito della pastorale familiare del Movimento.
«L’incontro è stato imperniato sul dialogo di coppia» ha raccontato Vanna, che ha collaborato all’organizzazione della giornata e poi vi ha preso parte con il marito Pier Mario. «Dopo tanti anni credi di sapere già tutto e invece quando i figli diventano grandi e iniziano una vita autonoma, la coppia si ritrova di nuovo concentrata su se stessa e inizia una nuova tappa della vita matrimoniale che può cogliere i coniugi impreparati».
Vanna, che cosa può offrire un sacerdote a una coppia che ha vissuto insieme per 25 anni?
La sua esperienza di pastore, di direttore spirituale. Quando abbiamo organizzato la giornata dedicata al rinnovo, volevamo aprire un dialogo intergenerazionale e abbiamo chiesto a padre Luca Frontali, L.C. di partecipare perché sta studiando proprio le tematiche che riguardano la famiglia oggi. Sembra paradossale ma un sacerdote che si dedica alla cura delle anime incontra negli anni tante situazioni problematiche e acquisisce un’esperienza più vasta di quella che ciascuna coppia può fare nel proprio percorso di vita. Nella sua predicazione ci hanno colpito gli esempi perché ci ritroviamo nelle situazioni che lui descrive e siamo costretti a dire “anche noi due siamo così”. Quello che non immaginavamo è che avrebbero partecipato solo coppie di sposi “maturi” (25-30 anni di matrimonio)! La giornata ha preso una piega diversa ma è stata bella così, perché abbiamo avuto un’occasione di verificare che tornare a essere in due è bello, si sta ancora bene insieme “da soli”.
Oltre a padre Luca, sono intervenuti nel corso della giornata, Giovanna e Paolo, sposati da ben 27 anni, che ci hanno raccontato come sono riusciti a superare una crisi coniugale. Qualcosa si è rotto nella loro relazione, dopo la nascita del figlio e hanno deciso di separarsi. Qualche anno dopo, grazie al servizio offerto da “Retrouvaille” (una comunità internazionale che aiuta le coppie in crisi) con tanta buona volontà, il sostegno di altre coppie e la grazia di Dio, hanno ricucito gli strappi del loro rapporto e hanno deciso di tornare insieme, uniti come prima, se non di più.
Perché una coppia di giovani sposi innamorati dovrebbe aver bisogno del rinnovamento matrimoniale?
Direi perché la vita ci porta a correre, passando da una tappa all’altra, man mano che la famiglia cresce e a volte quello che viene a mancare è proprio il dialogo di coppia. I figli, soprattutto quando sono piccoli, richiedono mille attenzioni e finiscono per prendere il sopravvento sulla vita di coppia. In questa “corsa in avanti” si rischia di perdere di vista la persona che ci sta al fianco e di ritrovarsi estranei.
Che cosa è essenziale per una buona comunicazione nella coppia?
Ascoltare l’altro! Che poi significa mettere al primo posto l’altro, che è diverso da me, perché uomini e donne sono fondamentalmente differenti soprattutto nel modo di comunicare.
Tra le tante cose che ho ascoltato mi hanno colpito quelli che padre Luca ha chiamato gli “scogli” della comunicazione di coppia e un consiglio (tra i tanti altri): imparare a comunicare, a prescindere dai sentimenti e comunicare bene i sentimenti. Non aver paura di condividere i nostri sentimenti con l’altro, annullare le barriere formali, vincere la paura del giudizio dell’altro. Credere che siamo una carne sola, uniti in Cristo che ci ha resi “uno”. Se riusciamo a condividere la dimensione affettiva con l’altro significa che abbiamo veramente condiviso tutto di noi stessi.
Quattro figli, il lavoro e tante altre cose… come hai fatto a non “perdere di vista” tuo marito in questi anni?
Mio marito ed io dobbiamo ringraziare i sacerdoti legionari conosciuti quando eravamo una giovane coppia, già membri del Regnum Christi. Ricordo il primo rinnovamento a cui abbiamo partecipato, con padre Nivardo, almeno una quindicina di anni fa. Nella predicazione ha insistito tanto sulla necessità che la coppia di sposi si ritagli del tempo solo per stare in due e per noi è diventato un punto fermo della nostra vita familiare (grazie anche alla complicità dei nonni). Per esempio abbiamo deciso di festeggiare ogni anniversario con un viaggio, solo noi due e quando non è stato possibile abbiamo cercato almeno di trascorrere insieme la giornata, oppure quando i nostri figli erano piccoli, ci ritagliavamo almeno il tempo della cena. Trascorrere anche solo poche ore in un clima diverso aiuta a parlare, a tirare fuori quello che nella routine non si riesce a dire, a rivedere cosa è successo in questi anni!.
La giornata si è conclusa con il rito del rinnovamento matrimoniale all’interno della celebrazione eucaristica.