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Cambiare il mondo per avvicinare gli altri a Dio

Sei collaboratrici ECYD hanno trascorso l’estate a Milano

Sono arrivate dall’Argentina, dal Messico e dalla Spagna anche quest’anno, a Milano, sei ragazze che partecipano al programma per le “Collaboratrici ECYD” (Bozza degli Statuti ECYD, n. 31). Hanno condiviso con le Consacrate la vita quotidiana, i momenti di preghiera e di formazione teorica e con loro hanno preso parte, per 5 settimane, a diverse attività, che sono state al tempo stesso di apostolato e di formazione:

  • I campi estivi in Toscana, dove le collaboratrici ECYD hanno svolto il ruolo di caposquadra; l’oratorio estivo del Santuario di Santa Rita, a Milano;

  • Il volontariato a tempo pieno presso la Sacra Famiglia, una struttura per disabili;

  • Il pellegrinaggio a Padova, alla tomba di S. Antonio, insieme ad alcune ragazze dell’ECYD italiane;

  • l’Angelus in piazza San Pietro, a Roma e la visita della basilica.

Naturalmente hanno avuto qualche giornata libera per visitare Milano da turiste.

Ogni anno in tutto il mondo, sono tante le ragazze che partecipano al programma per le collaboratrici ECYD e dedicano parte delle vacanze estive a un’esperienza che è al tempo stesso altamente formativa e apostolica. Le ragazze visitano posti nuovi e scoprono culture differenti, hanno la possibilità di vivere accanto alle Consacrate e apprezzare il loro stile di vita e sono costantemente impegnate in attività di servizio disinteressato.

La loro presenza in Italia è anche un modo per risvegliare la consapevolezza di far parte di una realtà internazionale in cui si vive lo stesso spirito, sebbene l’organizzazione possa variare da un paese all’altro.

La missione delle ragazze dell’ECYD è quella di cambiare il mondo, fare opere di bene, avvicinare gli altri a Dio, a partire dalle loro coetanee.

«Paola, Montse, Andrea, Triana, Tere e Teresita tornano a casa con un bagaglio di esperienze incredibile» hanno detto le Consacrate, «ma anche noi siamo state arricchite dalla loro presenza e ringraziamo per questo atto di generosità le ragazze e le loro famiglie che hanno acconsentito».

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