Bioetica, perché sceglierla?
Cristina Silvestri, studentessa della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum racconta la sua scelta di studio (e di vita).
Cristina, perché studiare Bioetica?
Ho scoperto la bioetica al liceo e ne sono rimasta affascinata. L’ho approfondita durante gli studi di Biologia e ho capito che volevo gli strumenti per comprenderla e amministrarla. Questa propensione si è naturalmente intrecciata con la decisione di diventare counselor. Vorrei far confluire le due formazioni in una unica competenza professionale per offrire un servizio di consulenza e ascolto completo e pronto a far fronte ai bisogni e alle esigenze presentate dai singoli.
Perché hai scelto l’APRA?
Uno dei motivi per cui la mia scelta è ricaduta su questo ateneo è di carattere pratico. Questa struttura è attualmente l’unica in Italia ad offrire un percorso magistrale abilitante alla professione di bioeticista, vivendo a Roma è stato per me naturale scegliere di proseguire i miei studi qui. Inoltre, la formazione bioetica di questo ateneo sposa una prospettiva personalista, che incarna i valori della morale cattolica, vicini a me sia per fede che per morale. Non avrei potuto compiere una scelta diversa da questa.
In che modo studiare Bioetica ha cambiato il tuo approccio alla vita o al lavoro?
Ha certamente cambiato il mio approccio alla vita! Mi ha dato una motivazione per farmi delle domande e darmi delle risposte; mi ha fatto esercitare nell’analisi e produzione di sistemi di pensiero più complessi e pronti ad interagire con la diversità e ricchezza delle esperienze altrui. Inoltre, ha complicato il mio approccio al lavoro, volendo lanciare una provocazione. Studiare bioetica ha reso evidente la necessità che questa professione esista e sia diffusa sempre di più. Ancora troppe persone non sanno di cosa la bioetica si occupa e non immaginano neppure un motivo per cui potrebbe essere d’aiuto chiedere una consulenza bioetica.