La comunione è un elemento essenziale nel Regnum Christi
Intervista a Silvia Carcangiu, Consacrata del Regnum Christi, italiana, che quest’anno ha rinnovato i voti temporanei.
Silvia Carcangiu, Consacrata del Regnum Christi dal 2012, ha rinnovato, per la prima volta, i voti temporanei, a Madrid, in Spagna, dove risiede attualmente, lo scorso 28 agosto, durante la S. Messa conclusiva delle giornate di programmazione del territorio. Erano presenti Legionari, Consacrate, Laici Consacrati e membri laici del Movimento, provenienti dalle diverse località del Regnum Christi in Spagna.
Altre tre Consacrate, insieme a Silvia, Monique Villen, Carmen Tapia e Rocío Caballero hanno festeggiato il 25esimo anniversario della loro consacrazione nel Regnum Christi e Patricia Bannon, 46 anni di vita consacrata.
«La comunione è un elemento essenziale nel Regnum Christi e l’ho potuto sperimentare ancora una volta nel momento in cui ho rinnovato il mio sì a Cristo, insieme a tutti i rami del Movimento, che, come una famiglia, mi hanno accompagnato e accolto con affetto» ha detto Silvia, «questo momento, però, è stato frutto di un cammino insieme al Signore, con i suoi strumenti e gli avvenimenti che ha permesso per poter crescere nell’unica cosa importante: la fede in Gesù Cristo! Sono felice di proseguire la mia formazione in questa tappa di consolidamento e verifica vocazionale, verso i voti definitivi e anche di contribuire, con passione, a costruire la nuova comunità che Dio mi ha donato, mettendo le radici sempre più in Lui».
Durante la scorsa estate, Silvia è stata in Italia, al Campo estivo ECYD, a San Casciano, in Toscana, con le Consacrate della comunità di Milano. «Ho nel cuore il mio Paese e il lavoro che si sta facendo lì» ha scritto Silvia, «e devo dire che dopo i vari campi vissuti in Spagna con tante ragazze, questo è stato, per me, molto speciale, perché ho potuto riscoprire la bellezza della cultura italiana, la profondità dei cuori delle ragazze e delle mamme. Non voglio dire che negli altri Paesi manchi del tutto ma in Italia c’è una sensibilità speciale, diversa da quella di tutti gli altri Paesi. Si sente che, nei cuori di queste ragazze, c’è lo spirito dell’ECYD, e loro stesse, grazie alla dedizione delle Consacrate di Milano e a tante famiglie, stanno imparando a conoscerlo. È stata anche un’esperienza di famiglia: siamo riuscite a conoscerci tutte, a instaurare relazioni di fiducia reciproca, molto belle e profonde. Devo dire un grazie particolare a Costanza che generosamente si è presa cura di noi come se fossimo sue figlie».
Silvia, sei a Madrid per vivere la tappa di formazione: come trascorri le tue giornate?
Vivo nella comunità delle Consacrate di Cerro del Coto (Madrid), già da 4 anni e studio all’Università San Dámaso: ho appena finito il biennio di filosofia e sono al primo anno di teologia. La mattina vado a lezione e nel pomeriggio ho tempo per lo studio e la preghiera personale, per scrivere e rispondere alle e-mail, per leggere, per fare apostolato e altri servizi in comunità o semplicemente tempo per stare con Dio. Ogni giorno c’è la S. Messa. Una volta alla settimana dedichiamo una giornata alla comunità, per l’Incontro con Cristo, la lectio divina, studiare gli Statuti o fare sport! Trascorrere del tempo insieme serve a conoscerci meglio, perché la vita comunitaria è parte essenziale della nostra vita consacrata.
Hai tempo per l’apostolato attivo? In che cosa sei impegnata?
Dedichiamo almeno un pomeriggio ogni settimana all’apostolato e io, quest’anno, faccio lezione di catechismo in una parrocchia: sto preparando i bambini alla prima comunione. Altre Consacrate collaborano con i Club ECYD, partecipano all’adorazione eucaristica della diocesi per i giovani, alla Notte Missionaria, all’apostolato nelle nostre scuole.
Quello che caratterizza questa tappa di formazione è l’integrazione della formazione accademica con la vita spirituale, apostolica e comunitaria al fine di consolidare la vocazione, dopo il discernimento degli anni precedenti.
Qual è il cammino di formazione delle Consacrate?
Dopo il periodo di rinnovamento della vita consacrata, che si è concluso con la prima Assemblea generale e secondo i nuovi statuti della vita consacrata, il cammino di discernimento vocazionale ordinario segue questi passaggi:
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Un primo periodo di discernimento che si può fare in casa propria, con la famiglia o in una delle case delle Consacrate.
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L’ingresso successivo, della giovane, nel gruppo delle candidate, per un periodo che dura due anni e che attualmente si svolge a Monterrey (Messico). Equivale al noviziato nella vita religiosa. In questo periodo, la candidata non emette ancora voti.
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Al termine di questo periodo, la candidata emette la prima professione di voti temporanei o consacrazione, che dura sei anni e comincia gli studi, che attualmente si svolgono a Madrid, all’Università di San Dámaso.
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Tre anni dopo, la consacrata emette i voti definitivi e inizia la sua vita di apostolato.
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