«Papa Francesco», scrive padre Barrajón, «in una sua recente visita agli studenti dell’Università di Bologna, ha parlato del diritto alla speranza. Di fronte alla solitudine, all’irrequietezza e all’aria pesante dell’abbondano che si può percepire oggi, “occorre dare spazio a questo diritto alla speranza: è il diritto a non essere invasi quotidianamente dalla retorica della paura e dell’odio.
È il diritto a non essere sommersi dalle frasi fatte dei populismi o dal dilagare inquietante e redditizio di false notizie.
È il diritto a vedere posto un limite ragionevole alla cronaca nera, perché anche la “cronaca bianca”, spesso taciuta, abbia voce.
È il diritto per voi giovani a crescere liberi dalla paura del futuro, a sapere che nella vita esistono realtà belle e durature, per cui vale la pena di mettersi in gioco.
È il diritto a credere che l’amore vero non è quello “usa e getta” e che il lavoro non è un miraggio da raggiungere, ma una promessa per ciascuno, che va mantenuta”.
Il Papa invita a fare delle aule universitarie “cantieri di speranza”, dove si forgia un futuro migliore, dove si impara quella sapienza che sa coniugare conoscenza ed etica, che sa affrontare le crisi con coraggio e responsabilità. Ringrazio tutti coloro che, attraverso il loro lavoro quotidiano, permettono all’Università Europea di Roma di essere questo cantiere di speranza e rendono possibile con il loro contributo, a volte silenzioso ma efficace, la realizzazione di questo ideale educativo, vivendolo con grande entusiasmo, con determinazione e con pazienza. Ognuno dei nostri studenti è una promessa, come lo è la vita di ogni giovane. E noi vorremmo, come istituzione, che questa promessa rappresentata da ognuno di essi, possa realizzarsi e svilupparsi per il proprio bene e per il bene di tutta la società».