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Un Capodanno da Dio

Martina C., 23 anni, racconta il Capodanno trascorso in esercizi spirituali

Come ogni anno, insieme agli auguri di un Santo Natale la domanda d’obbligo da parte di chi mi incontrava è stata “cosa fai per Capodanno?”.

Posso dire di aver lasciato tutti a bocca aperta (me compresa) rispondendo che avrei partecipato agli esercizi spirituali di sant’Ignazio.

Insieme a Mariagrazia, Debora, Chiara, Francesco e Marta, dal 31 dicembre 2017 al 5 gennaio 2018 sono stata presso la “Casa Gesù Bambino” di Cerro di Laveno Mombello curata dalle Piccole Figlie del Sacro Cuore.

P. Federico Macchi, LC ha predicato questi preziosissimi esercizi.

Non ho visto i fuochi d’artificio sul lago e non ho brindato a mezzanotte, ma la grazia ricevuta e la gioia che ancora porto nel cuore per questa esperienza ripagano grandemente questi piccoli sacrifici mondani.

Cosa hai fatto per Capodanno?

Ogni mattina alle 6.15 avevamo appuntamento in cappella per iniziare una lunga giornata di meditazioni e conferenze, intervallate dalla Santa Messa, dalla Via Crucis e da momenti di riposo.

Tutto ciò in rigoroso silenzio, per far sì che potessimo ascoltare con più attenzione ciò che lo Spirito Santo suggeriva ai nostri cuori. Per mantenere questo clima di preghiera e meditazione, durante i pasti ascoltavamo principalmente conferenze di sacerdoti su temi affrontati durante le meditazioni.

La giornata si concludeva con la recita della compieta e l’introduzione alla meditazione che avremmo dovuto fare la mattina successiva.

Durante questi giorni di esercizi abbiamo avuto la possibilità di prepararci per fare una confessione generale, grazie anche all’aiuto di p. Stefano Panizzolo, LC che fermandosi a pranzare con noi ci ha dato modo di fare una pausa dal silenzio, il che in realtà è stato molto più difficile di quanto ci aspettassimo.

L’ultimo giorno è stato un misto di gioia per la bellezza e la ricchezza del percorso e di tristezza per il rientro che era ormai alle porte. A pranzo, con la compagnia di p. Edgar Espinosa, LC abbiamo ufficialmente rotto il clima di silenzio e preghiera che ci aveva accompagnato in quei giorni straordinari.

Il mio 2018 è iniziato con il dono più bello che potessi ricevere: ritirarmi a incontrare e conoscere più profondamente Cristo e chiedere allo Spirito Santo di aprire la mia mente per vedere meglio e poter così seguire il progetto che Dio ha su di me. Spero di conservarne i frutti ancora per molto tempo.

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